31, Marzo, 2025

Pestaggio al polo tecnico di Lugo, Stamboulis: «Stiamo ricostruendo i fatti. Non siamo giudici, ma educatori»

Dopo la denuncia reciproca presentata dai due ragazzi inizialmente coinvolti, le forze dell'ordine hanno avviato le indagini sull'accaduto acquisendo anche i video girati

Continua a fare rumore il pestaggio avvenuto sabato 22 marzo nel cortile dell’istituto Compagnoni di Lugo, scaturito a quanto pare da una lite tra due studenti minorenni per una somma di 5 euro da restituire.
Dopo le denunce incrociate da parte delle famiglie dei due ragazzi inizialmente coinvolti, le forze dell’ordine inizieranno a convocare in caserma e in commissariato le diverse persone presenti, come gli studenti che hanno assistito (o preso parte) al pestaggio, ripreso in alcuni video già acquisiti dalle forze dell’ordine.

La preside Stamboulis: «Stiamo ricostruendo i fatti»
Mentre sui social la bagarre scatenata dall’episodio non si ferma, stamattina la dirigente scolastica del polo tecnico di Lugo, Elettra Stamboulis, è intervenuta sul tema. Non con una circolare dell’istituto, come quella pubblicata il 24 marzo scorso, ma con un post sui suoi canali social. «Dopo due alluvioni, è arrivata anche l’ondata di fango mediatica. Ringrazio chi in questi giorni mi sta mandando messaggi e lettere di solidarietà» esordisce la dirigente del polo. «La macchina del fango però lavora senza sosta. E fa male, credetemi. Anche a noi adulti: mi sento lesa nella dignità personale e professionale. Penso però ai ragazzi coinvolti nell’episodio in cortile: come possono stare? Giudicati, etichettati, “puniteli senza esitare, buttateli fuori da scuola” dicono i giudici da tastiera. Hanno 14,15,16 anni. Sono minori, ragazzini. E se qualcuno vivesse male questo pubblico giudizio e facesse un gesto estremo? Pensiamo che il bullismo sia solo quello tra ragazzi? Noi stiamo ricostruendo i fatti con cura, ascoltando i testimoni, oltre agli attori coinvolti». E poi ancora: «Come sempre facciamo, ci saranno le sanzioni disciplinari, che prevedono in questi casi il diritto alla audizione dei ragazzi. […] La scuola è uno spazio democratico e non è un tribunale. Invierò, come facciamo sempre in questi casi, la relazione con le testimonianze al procuratore, che poi vaglierà nelle sue indagini se e in che misura c’è un reato. Noi non siamo giudici, siamo educatori».
Le forze dell’ordine sono, appunto, al lavoro per ricostruire con esattezza la vicenda, visionando anche le telecamere di videosorveglianza.

La vicenda, tuttavia, ha avuto ampia risonanza anche nella vita amministrativa lughese. Dalla richiesta di un consiglio comunale straordinario sull’accaduto alla raccolta firme avviata dal gruppo Alternativa Bassa Romagna «per richiedere la sostituzione della dirigenza scolastica».
Al centro dell’attenzione non c’è solo il grave fatto di sabato scorso, ma diversi episodi all’interno della scuola, come l’attivazione ripetuta dell’allarme antincendio che da un paio di settimane costringe a interrompere le lezioni (e, per ragioni di sicurezza, non è possibile disabilitarlo) e alcuni episodi di vandalismo ai danni dell’istituto.


Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo completo nel numero del nostro settimanale in edicola o nell’edizione digitale!


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