Rovine e libertà. Senio, 10 aprile 1945. Il fiume, la battaglia e i paesi feriti negli occhi degli artisti della Romagna bassa è il titolo scelto per la mostra che inaugurerà martedì 22, alle 18.30, alla pescherie della rocca di Lugo, rimanendo aperta al pubblico fino al 18 maggio.
L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 18 maggio, il giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; il sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. sarà chiusa il giorno di Pasqua e aperta il Lunedì dell’Angelo.
Una mostra «a chilometro zero» che congiunge opere, artisti, comunità, musei e paesi. In mostra saranno esposti i dipinti di Luigi Varoli, Aristodemo Liverani, Fioravante Gordini, Gino Croari, Anto Ricci, Anacleto Margotti, Carlo Visani, Paolo Guerra, Alfredo Giovannini, Francesco Verlicchi, Angelo Biancini e Giulio Ruffini.
La mostra, ideata da Massimiliano Fabbri con la collaborazione del museo Varoli di Cotignola, il San Rocco di Fusignano, il museo della Battaglia del Senio di Alfonsine, il civico di Castel Bolognese, la biblioteca Trisi, Lugo Land, la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e la Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, si apre con un ritratto di Benito Mussolini dipinto da Luigi Varoli nel 1933. Si tratta di una tela mai esposta prima, proveniente dai depositi del museo di Cotignola, che fa da contraltare all’opera che chiude l’esposizione, ossia il bozzetto del monumento alla Resistenza di Alfonsine realizzato, invece, da Angelo Biancini negli anni ’70 e proveniente dal museo Civico di Castel Bolognese.
Dall’ombra alla luce, dalla notte all’alba: i poli rappresentati da queste due immagini tracciano una linea del tempo. Una linea metaforica, storica ma anche geografica, perché coincidente con il tratto pianeggiante del Senio, che da Castel Bolognese scende ad Alfonsine, passando per Cotignola: lo scenario della battaglia.
Il cuore della mostra è una sequenza di quattro grandi pannelli, per Cotignola, Lugo, Fusignano e Alfonsine dove alle fotografie storiche si affiancano le opere degli artisti che hanno ritratto questi squarci e le ferite delle città: dai cotignolesi Luigi Varoli, Aristodemo Liverani e Fioravante Gordini, ai lughesi Anto Ricci, Gino Croari e Anacleto Margotti, fino a Francesco Verlicchi, che realizza la sua commovente serie di acquerelli sui bombardamenti a Fusignano nel 1945, quasi come un giornalista. Per Lugo, agli artisti visivi, si aggiungono gli scatti provenienti da tre importanti archivi fotografici: quelli di Carlo Visani, Paolo Guerra e Alfredo Giovannini, su cui ha lavorato in fase di editing il fotografo lughese Luca Nostri.
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