Prendete 13 costruttori, 108 piloti e 36 vetture. Metteteci una fiammante Ferrari 499P, vincitrice delle ultime due 24 Ore di Le Mans e aggiungete nomi del calibro di Jenson Button, Robert Kubica e Valentino Rossi. Immaginateli ora sfidarsi per 6 ore nelle curve del tracciato di Imola tra strategie da calcolare e sorpassi da osare. Il sogno di qualche fanatico di motori? No, la realtà del Wec – 6 Ore di Imola. Il Campionato mondiale endurance si prepara ad approdare in città nel weekend del 18-20 aprile. A presentarcelo è Elena Penazzi, assessore all’autodromo, a cui abbiamo chiesto anche qualche spoiler riguardo un certo contratto in scadenza… di Formula 1.
Assessore Penazzi, lo scorso anno la 6 Ore di Imola ha superato ogni aspettativa. Oltre 73.000 le presenze complessive, nessun’altra edizione del Wec in Italia è mai riuscita a far meglio. Quale pensa sia stata la formula vincente?
Devo ammettere che i numeri della passata edizione hanno sorpreso anche noi, ma sono sicura che tanto successo di pubblico non sia certo frutto del caso. Innanzitutto, il mondiale endurance è un campionato interessante dal punto di vista motoristico e sportivo, offrendo gare sempre combattute tra vetture Hypercar e Gt3. Sul fronte piloti, il Wec può poi contare sulla presenza di tanti volti noti, tra cui anche ex della Formula 1 come De Vries (l’anno scorso vincitore a Imola sulla Toyota Gr010 Hybrid) e la new entry Kevin Magnussen, nelle vesti di pilota Hypercar per Bmw. Non possiamo poi non citare Valentino Rossi, che proprio l’anno scorso a Imola conquistò il suo primo podio nel Wec, contribuendo a incrementarne la popolarità. Anche quest’anno ci aspettiamo di vedere tanti tifosi giallo-vestiti. L’offerta del biglietto unico per assistere alla 6 Ore di Imola rientra poi sicuramente tra gli ingredienti del successo della manifestazione. La possibilità di accedere liberamente a tutte le tribune, e usufruire dei servizi nei pressi del tracciato, rende la gara una vera e propria esperienza da vivere. Un’opportunità unica per tutti gli appassionati di quattro ruote di assaporare il motorsport a 360 gradi.
Il Wec è un campionato in forte crescita. Lo dimostrano l’esordio di Aston Martin e l’annuncio di McLaren del suo ingresso previsto per il 2027. Ritiene che Imola possa aver contribuito al fascino dell’endurance internazionale?
Penso di sì e le parole degli stessi organizzatori spiegano bene il perché: Imola conserva in sé il medesimo spirito di Le Mans. Proprio come nella celeberrima 24 Ore di Le Mans, la gara più iconica e famosa del campionato Wec, c’è una profonda condivisione dell’evento con l’intera città, che si unisce a fare festa insieme ai tifosi accorsi.
In che modo pensate di sfruttare questa vicinanza tra centro città e autodromo?
Imola è una città che vive e sa far vivere a chi arriva il calore dei grandi eventi. Questo anche grazie alla presenza di un filo teso a linea retta che, attraversando il centro storico, si estende per un chilometro e mezzo tra la stazione dei treni e il tracciato. Il fattore vicinanza gioca sicuramente a nostro favore quando si tratta di sostenibilità, dato che la pista è facilmente raggiungibile a piedi o in bici. Speriamo che favorisca anche il successo di iniziative come la presentazione ufficiale dei piloti in piazza Matteotti del giovedì pomeriggio.
Tra gli eventi collaterali previsti, anche il concerto del rapper Guè nella serata di venerdì. Si vuole ammiccare a un pubblico di giovanissimi, forse ancora in minoranza sulle tribune?
Certamente l’attenzione verso le nuove generazioni è un elemento imprescindibile per aumentare l’attrattività dell’evento Wec. Per questo dobbiamo saper sfruttare il fermento comunicativo che corre veloce sui social e la presenza di una Fan Zone attiva per tutta la durata dell’evento. In tal senso crediamo che la scelta di un performer amato dai più giovani possa essere una mossa vincente. Ricordo poi come le esibizioni musicali siano protagoniste anche di tanti altri eventi motoristici, tra cui la stessa 24 Ore di Le Mans. Rimaniamo perciò in linea con lo spirito e la dimensione festosa che anima le corse, anche fuori dalla pura attività in pista.
Quest’anno la 6 Ore di Imola cade in concomitanza con la Pasqua. Un plus o un rischio riguardo l’affluenza?
C’è sicuramente il dubbio. Noi abbiamo lanciato l’evento come proposta alternativa alla classica Pasqua e ad oggi i numeri delle vendite biglietti ci danno fiducia. Speriamo poi nel bel tempo.
Ci dica ora la sua. Cosa vorrebbe vedere in pista questo weekend?
Un riscatto della Ferrari qui a Imola. Se lo meriterebbero tutti i tifosi dopo l’amarezza della passata edizione.
Se dice Ferrari, gli occhi dei tifosi brillano ancora per la F1. Tema caldo delle ultime settimane l’apertura del dialogo con San Marino. Ma la permanenza di Imola in calendario è una prospettiva reale o solo una suggestione?
L’intera amministrazione comunale con il sindaco Panieri sta lavorando da mesi affinché Imola possa rimanere aggrappata all’opportunità F1. Si tratta, tuttavia, di un mondo che ha sempre più pretese, che una realtà come Imola, da sola, non può sostenere. C’è quindi bisogno di supporto e collaborazione da parte di Governo, Ministeri e Territorio. Ad oggi posso affermare che sicuramente la Regione Emilia-Romagna ci crede, come dimostra lo stanziamento di cinque milioni anche per il 2026. Con.Ami continua poi a fare la sua parte, con il contributo di due milioni previsto anche per l’anno a venire.
Mentre sogniamo F1, quali altri eventi porteranno in alto il nome di Imola nel mondo?
Stiamo tessendo la trama per far rimanere la F1 a Imola, ben consapevoli che la visibilità data da un Gran Premio è senza eguali. Nondimeno, nel frattempo, ci stiamo rimboccando le maniche per acquisire tanti altri eventi. Lo stesso Wec ne è un esempio, ma non solo. Fondamentale il ritorno di Imola nel panorama dei grandi eventi musicali internazionali, perciò continueremo a spenderci al fine di implementare l’offerta nel segno della polifunzionalità del tracciato cittadino.
Ci sarà spazio anche per le due ruote?
Formula Imola saprà sicuramente valutare le opportunità migliori da cogliere. Ad oggi l’approccio alle due ruote appare più ostico, ma in futuro non escludiamo nemmeno questa possibilità, che potrebbe dare ulteriore lustro alla pista nel mondo.
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