21, Aprile, 2025

Pasqua, l’omelia del vescovo Mosciatti: «Cristo non ci abbandona alla tristezza. È vivo, è presente, è speranza»

Nel testo dell'omelia del vescovo di Imola anche il ricordo di don Bughetti, diventato venerabile

La speranza è nella vittoria di Cristo sulla morte. La speranza, tema del giubileo che la nostra Chiesa sta vivendo, è un termine che ricorre spesso nel testo dell’omelia pronunciata dal vescovo mons. Giovanni Mosciatti nel solenne pontificale per la Pasqua di quest’anno. 
Immancabile il pensiero a don Angelo Bughetti, divenuto venerabile pochi giorni fa. 
Di seguito riportiamo il testo completo dell’omelia del vescovo di Imola.

Carissimi,
da quella mattina, da quel giorno in cui Pietro e Giovanni corsero al sepolcro vuoto e poi Lo videro risorto e vivo in mezzo a loro, in quei 50 giorni dopo la Sua resurrezione, tutto può cambiare. Da allora e per sempre un uomo può cambiare, può vivere, può rivivere. D’altra parte, se la vita non è resurrezione, è uno scivolare triste verso la morte. Comunque siamo e qualunque cosa abbiamo fatto siamo difronte a questo grande annuncio: Cristo morto è risorto, è vivo.

C’è della gente che sta insieme e dice che un uomo da loro incontrato, morto, è ancora vivo. Noi ci accostiamo alla Chiesa sul serio se siamo disponibili ad accogliere questo annuncio, altrimenti rischiamo di andar dietro a quello che abbiamo in mente noi. La Pasqua è l’annuncio della resurrezione da morte di Gesù di Nazareth, è l’affermazione della positività dell’essere delle cose, di quella ragionevolezza ultima per cui ciò che nasce non viene al mondo per essere distrutto. La vittoria di Cristo è la vittoria sulla morte.

Tutto ha una positività – qualunque sia la nostra situazione immediatamente percepibile, documentabile, anche la più sofferente, inimmaginabile –, è un bene nel nostro orizzonte di uomini. Cristo morto e risorto è la ragione della speranza che vince la tristezza del mondo, e così ogni mattina, alzandoci, possiamo riprendere nelle nostre mani la certezza della positività e bontà ultima delle cose: quel che ci preme e che amiamo non lo perderemo più.

Certo, è vero che ogni giorno siamo investiti da notizie sempre più tragiche e disperanti; sembra non ci sia via d’uscita, che ad esempio sia impossibile la pace. E anche noi cristiani possiamo cedere a questo clima e perdere la speranza. Anche noi possiamo diventare come i discepoli di Emmaus nel vangelo che è stato proclamato questa sera. Ci ritroviamo a camminare tristi. Ma questa tristezza non viene dalla prova e dal dolore, nasce e si alimenta perché siamo scettici. La tristezza nasce perché ci domandiamo se “vale la pena”, “vale proprio la pena?”, “sarà proprio così?”.

Ma il Signore che comprende la nostra situazione, la nostra umanità, non ci abbandona in questa tristezza. Il Signore, anche se non lo riconosciamo, ci accompagna sempre nei nostri passi sulla via. Egli è vivo ed è presente.

Quando i discepoli di Emmaus lo riconoscono nello spezzare il pane e corrono subito a riferirlo agli apostoli, tra loro si testimoniano che mentre lo strano pellegrino spiegava i profeti e la sacra scrittura, il loro cuore si rianimava. Così è stato per chi incontrava Gesù: non era per le discussioni che faceva, non era per le delucidazioni che dava, non era per il richiamo all’Antico Testamento che faceva; ma perché costituiva una presenza carica di speranza.

Non credettero perché Cristo parlava dicendo quelle cose, non credettero perché Cristo fece quei miracoli, non credettero perché Cristo citava i profeti, non credettero perché Cristo risuscitò i morti. Quanta gente lo sentì parlare così, gli sentì dire quelle parole, lo vide fare quei miracoli, lo videro risuscitare i morti eppure non si spostarono. I primi discepoli di Gesù, quei discepoli di Emmaus hanno creduto per una presenza. Una presenza con una faccia ben precisa, una presenza carica di parola, cioè carica di proposta, di significato, di speranza.

Ed anche noi oggi abbiamo la grazia anche noi di poter vedere che questo è possibile. Proprio in questi giorni papa Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche del nostro grande sacerdote don Angelo Bughetti. Con i nostri occhi abbiamo potuto sperimentare che un cuore innamorato di Cristo vivo è un cuore che sa accogliere, educare, che sa vivere nella e della carità e dare speranza.

In una recentissima intervista il card. Pizzaballa, guardando a ciò che accade in Terra santa, ci ricorda che: “Cristo risorto è la nostra speranza. Questo è possibile per noi cristiani se la coscienza della resurrezione di Cristo è coscienza vissuta. Se Cristo è risorto e io l’ho incontrato non c’è nulla che può diventare fine per me. Quindi farei di tutto per costruire, vivere in una luce diversa. Pensando alla mia esperienza in terra santa, dentro questo mare di odio, di guerre, dolore e paura significa cercare le persone che spendono la propria vita per qualcosa di bello: sono i risorti di oggi che ti dicono che c’è ancora luce. Per me questa è la speranza”.

E così papa Francesco ci invita a riconoscere che “La nostra speranza si chiama Gesù. Egli è entrato dentro il sepolcro del nostro peccato, è arrivato nel punto più lontano in cui ci eravamo perduti, ha percorso i grovigli delle nostre paure, ha portato il peso delle nostre oppressioni e, dagli abissi più oscuri della nostra morte, ci ha risvegliati alla vita. Facciamo Pasqua con Cristo! Egli è vivo e ancora oggi passa, trasforma, libera. Con Lui il male non ha più potere, il fallimento non può impedirci di ricominciare”.

Proprio così: è possibile ricominciare per l’amore con cui siamo guardati. È la grazia del Giubileo.

Mons. Giovanni Mosciatti
20-04-2025


 

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi
Messaggio promozionalespot_img

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleRealizzazione siti internet
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

LASCIA UN COMMENTO

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO