5, Febbraio, 2025

Rifiuto sarà lei!

La discarica Tre Monti in via Pediano è nata quando la totalità dei rifiuti finiva in discarica. Per far sparire il pattume raccolto in città serviva un buco in
cui seppellirlo. I numeri riferiti nei giorni scorsi con giustificato entusiasmo
dall’amministrazione comunale di Imola mostrano come le nuove modalità di raccolta differenziata oggi consentono di portare sotto la soglia del 20% il fabbisogno che il nostro territorio ha di quell’impianto. I rifiuti che non possono essere recuperati sono scesi sotto l’8% e ciò significa che stiamo rispettando già oggi quanto l’Unione europea ci chiede per il 2030. Il rifiuto (disagio, costi, inquinamento) lo si inizia a pensare come una risorsa (comportamenti virtuosi, risparmi, lavoro). L’introduzione della filiera del riciclo della plastica che Hera ha acquisito con Aliplast, di cui raccontiamo a pagina 11, è un esempio di come questo avvenga.
Ci viene detto che nell’immediato il progetto di ampliamento della discarica bisogna comunque portarlo avanti. Imola ha l’onere, ma anche il vantaggio politico ed economico, di ospitare uno dei tre impianti che la Regione ha individuato come essenziale alla pianificazione regionale della gestione dei rifiuti. Il bisogno di avere delle discariche è residuale, ma al momento è insuperabile. La discarica serve infatti anche a far funzionare il sistema che consente di differenziare i rifiuti. Allo stato attuale il 5,7% della differenziata
può infatti andare solo in un impianto di smaltimento. Ogni cittadino deve poi domandarsi se è disposto a sostenere il costo di veder sparire la possibilità di gettare una quota seppur sempre più ridotta di rifiuto indifferenziato.
L’autorizzazione ottenuta a fine anno garantisce all’impianto sui Tre Monti una vita di due anni e mezzo.
Tale periodo è prevedibile si allungherà di un poco al progredire in quantità e qualità della differenziazione dei rifiuti. Trascorso un lasso di tempo comunque breve, 5 – 7 anni, è lecito attendersi che quell’impianto dovrà essere destinato ad un uso diverso. Ognuno di noi produce 261 kg l’anno di raccolta differenziata. Di essi, 24,8 kg sono plastica, 60 kg carta, 69 kg di verde e 53 kg sono di l’organico. Sommando organico e verde, due tipologie che le tecnologie ambientali già oggi a disposizione consentono di trattare in comune, si arriva a 123 kg. Su 261.Una bella fetta.

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