5, Febbraio, 2025

L’areopago del tempo moderno

Cultura e comunicazione sociale costituiscono “l’areopago del tempo moderno” (RMi,37) ai fini dell’evangelizzazione e dell’inculturazione della fede cristiana. L’attuale rivoluzione mass-mediale determinata da una tecnologia impensabile fino a ieri sta cambiando radicalmente il modo di pensare e di vivere. La Chiesa non può trascurare queste sfide ed è ben consapevole che non c’è settore della pastorale che non debba fare i conti con la comunicazione. Occorre pertanto che questa attenzione diventi permanente in ogni comunità cristiana. Come cristiani dobbiamo affrontare questa sfida attraverso un retto uso dei mezzi in rapporto al fine. I mass-media servono all’evangelizzazione ma non sostituiscono l’opera della famiglia e della comunità, nè il rapporto personale e il dialogo. Sempre dobbiamo sostenere e ribadire l’esistenza, la legittimità e necessità di una cultura cristiana che ha il suo presupposto nella concezione cristiana dell’uomo, creatura di Dio e sua immagine, storicamente realizzata e visibilizzata nell’incarnazione del Verbo stesso di Dio e nella sua resurrezione. Da quando il Figlio di Dio si è fatto uomo, all’uomo è data la possibilità di essere veramente uomo. La cultura cristiana nasce dalla fede che non è puro intellettualismo o solo complesso di regole morali, ma la vita posseduta con la consapevolezza che lo Spirito Santo dono di essere figli di Dio e collaboratori nella realizzazione del progetto divino di salvezza. A una cultura così intesa deve dare attenzione la comunità cristiana consapevole che la rottura tra Vangelo e cultura è il dramma della nostra epoca ( EN, 20). Di fronte al raggelante senso di vuoto che si fa manifesto oggi negli stili di vita edonistici ed utilitaristici, ispirati dalla sola emotività e dalla negazione stessa di distinzione fra bene e male, l’impegno culturale del cristiano deve divenire paziente e permanente formazione dell’uomo, che non si conforma alla mentalità di questo secolo. La diocesi dispone come strumento di formazione e di sostegno della cultura cristiana, il nostro settimanale: mezzo di comunicazione e strumento di comunione e di confronto. Il settimanale diocesano dovrà motivamente opporre alla tentazione della cultura dell’avere quella dell’essere, alla cultura del potere quella del servizio, alla cultura del piacere quella della carità, vista come libera risposta all’amore di Dio.

Monsignor Carlo Sartoni – vicario pastorale di Lugo

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