Alcuni giorni fa mi sono recata in Biblioteca ad Imola, la nostra bellissima, straordinaria e fornitissima biblioteca, con l’intenzione di vedere un film – c’è una collezione di film di ogni genere che è fantastica e di questo ringrazio chi ha fatto la scelta e chi l’ha fatta anche per i libri e tutto il materiale conservato; personale preparato che lavora con amore e dedizione. Purtroppo l’impiegata mi informa che i lettori DVD sono stati vandalizzati. Sono fuori uso. Mi spiega che, purtroppo, non saranno se e quando potrà essere ripristinato il tutto per diverse questioni tecniche. Inoltre, ci sarebbe sempre il rischio che possano essere vandalizzati di nuovo. Non ho le parole per descrivere tanto accanimento vandalico. Perché ? La Cosa Pubblica e la gratuità di essa appartengono alla collettività tutta, senza distinzioni di sorta. L’avvilimento mio e del Personale era davvero tanto. Auspico, e spero con me tanta parte della cittadinanza, un ripristino delle postazioni DVD per visionare film e documentari e, per quanto un sistema di controllo non sia risolutivo, forse non c’è altra soluzione, vista l’inciviltà. Oppure adottare sistemi alternativi, ad esempio che il lettore venga consegnato dal personale a chi lo richiede. Ringrazio per avere una così bella Biblioteca.
Cordiali saluti
Roberta Grandi, Imola
LA RISPOSTA
La nostra bellissima, straordinaria e fornitissima biblioteca! Condivido in pieno questi lusinghieri giudizi espressi dalla nostra utente, la signora Grandi, nella sua breve mail indirizzata ai principali organi di stampa cittadini e colgo l’occasione fornitami dalla direzione de Il Nuovo Diario Messaggero per risponderle nel merito e per cercare di inquadrare il suo giusto e sacrosanto richiamo al rispetto della “cosa pubblica” all’interno della più ampia cornice socio-culturale nella quale si trovano oggi a operare le biblioteche di pubblica lettura, in particolare quelle che riscuotono un certo successo, come la nostra. La Biblioteca comunale di Imola ha avviato da tempo un attento e sistematico processo di rinnovamento dei servizi bibliotecari per adulti (l’avvio operativo della prima tappa di questo processo, la “nuova biblioteca”, conosciuta anche come Bim, risale al 1996) e questo trend di rinnovo non si è fermato solo agli spazi e alla fornitura di nuove tipologie documentarie, ma ha riguardato anche aspetti come le nuove tecnologie, l’accessibilità al servizio bibliotecario (ampliamento degli orari di apertura al pubblico) e la stessa ridefinizione del ruolo della biblioteca nella vita culturale cittadina (diversificazione e potenziamento delle attività di offerta culturale, di promozione del libro e della lettura con particolare riguardo per specifiche fasce d’età). La nostra biblioteca comunale è oggi per alcuni versi paragonabile a una “piazza”: una piazza dei saperi, una piazza coperta, una piazza degli incontri e delle relazioni. Questo fenomeno chiaramente non vale solo per Imola. Tra gli esperti del nostro settore, sono in tanti a prefigurare per la biblioteca pubblica un ruolo sempre più attivo di soggetto socio-culturale, di luogo dove connettere le esigenze del welfare e le istanze culturali. In biblioteca tutti possono accedere liberamente, tutti i giorni e tutto il giorno, senza dover rilasciare generalità e anche solo per sostare in un luogo accogliente (solo per dare qualche numero: in Bim entrano quotidianamente dalle 300 alle 450 persone). E però, così come accade nelle piazze o in altri luoghi pubblici, non tutti i frequentatori possiedono gli “strumenti” per decifrare una realtà complessa e quindi agire di conseguenza e non tutti hanno la sensibilità, verrebbe da dire la cultura del rispetto della cosa pubblica: da ciò discendono, in alcuni casi, imperizie e negligenze nell’utilizzo delle strumentazioni, in altri, purtroppo, veri atti di micro-vandalismo. L’attenzione riservata dal nostro Istituto per la tutela non solo del patrimonio pubblico, ma anche per il contenimento dei possibili disagi subiti dall’utenza, dovuti a comportamenti scorretti da parte di altri, è un’attività sistematica, esercitata con continuità da parte del personale, e supportato in alcuni “spazi delicati” anche da sistemi di video-sorveglianza, ma nessun intervento veramente incisivo di vigilanza può prescindere dal concorso attivo degli utenti, da quello che giustamente la signora Grandi definisce la collettività. Ben vengano quindi le segnalazioni e gli inviti “da utente per altri utenti” per ampliare l’incisività del messaggio al rispetto dei beni comuni. Per quanto riguarda l’invito a ripristinare le funzionalità delle postazioni multimediali dello Spaziomusica e dello Spaziocinema, occorre precisare che molti dei nostri dispositivi pagano lo scotto dell’usura pluriennale e dell’obsolescenza tecnica e questo complica notevolmente l’attività di manutenzione ordinaria. L’acquisto di nuove attrezzature sostitutive, altamente performanti, richiede l’acquisizione di modelli speciali non reperibili nel consueto mercato consumer, da sostenere con spese d’investimento che devono chiaramente essere messe a bilancio. In questo contesto la Biblioteca opererà sul doppio binario del “ripristino in economia”, e da subito, della strumentazione esistente e della valutazione attenta delle nuove tendenze di ascolto e visione di film che si stanno spostando sempre più verso piattaforme on line e servizi streaming, al fine di avviare una progettazione accurata di rinnovo/ripensamento dei servizi multimediali, che tenga conto del potenziale di fruibilità pubblica degli stessi e della loro fattibilità tecnica e sostenibilità economica.
Gabriele Rossi,
Responsabile del servizio bibliotecario
del comune di Imola