«Il 26 marzo è stato il momento più difficile. È stato il giorno in cui abbiamo raggiunto il picco di ricoveri in terapia intensiva: 15 posti letto su 16».
Ad affermarlo è il direttore generale dell’Ausl Imola, Andrea Rossi. Ma è stato proprio lì che la “contrattacco” sul territorio ha cominciato a dare i suoi frutti: «Da una piccola Ausl è arrivata una grande prova. Il punto di svolta è stato quando abbiamo deciso di passare all’offensiva sul territorio, con l’attivazione delle Usca. Dopo le prime due settimane di attività era infatti parso evidente che la sfida all’epidemia poteva essere affrontata al meglio combinando opportunamente le cure ospedaliere con interventi basati sull’individuazione precoce dei bisogni del malato e dei fattori di rischio di malattia».
Oggi il territorio è lanciato verso la Fase Due dell’emergenza, quella di convivenza con il virus. Cosa lascia quest’esperienza alla nostra azienda sanitaria? Come (e quando) sarà possibile un ritorno alla normalità? Quali effetti l’emergenza ha prodotto sulla nostra Ausl, sulla nostra sanità?
Sul numero de Il Nuovo Diario Messaggero in edicola tutte le risposte del direttore generale dell’Ausl Andrea Rossi.
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