«Finora lo Stato non è mai apparso alla povera gente come lo Stato del popolo. Da secoli i poveri hanno il sentimento che le leggi siano per loro una beffa dei ricchi: hanno della legalità e della giustizia un’idea terrificante, come di un mostruoso meccanismo ostile fatto per schiacciarli, come di un labirinto di tranelli burocratici predisposti per gabbare il povero e per soffocare sotto le carte incomprensibili tutti i suoi giusti reclami» (Piero Calamandrei, arringa in difesa di Danilo Dolci, Tribunale di Palermo, 1956).
Questa frase, malgrado risalga al lontano 1956 è quanto mai attuale e riflette una mentalità purtroppo ancora molto diffusa tra i cittadini italiani, ricchi o poveri che siano: come avvocato, ma prima ancora come cittadina percepisco chiaramente che il valore della legalità poco ci appartiene e ciò rappresenta una gravosa lacuna che va colmata.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentato dal Governo Italiano alla Commissione Europea in aprile contiene il dettagliato programma di come l’Italia intende utilizzare e spendere i finanziamenti straordinari che giungeranno dall’Unione Europea per superare i danni che ha provocato l’emergenza epidemiologica.
programma di come l’Italia intende utilizzare e spendere i finanziamenti straordinari che giungeranno dall’Unione Europea per superare i danni che ha provocato l’emergenza epidemiologica.
Sono previste importanti riforme sia nel processo civile che in quello penale con il dichiarato intento di rendere più rapido lo svolgimento dei processi, con interventi di grande rilievo per la digitalizzazione dei procedimenti giudiziari e per l’edilizia giudiziaria, compresi i penitenziari.
Ricordiamo che il Consiglio Europeo da sempre sollecita l’Italia a ridurre la durata dei processi e ad aumentare le misure per contenere e reprimere la corruzione.
Ritengo che le risorse e le conseguenti riforme saranno molto importanti per aumentare la fiducia del cittadino nei confronti della giustizia, ma altrettanto vane ed inutili, anche per una effettiva ripresa dell’economia, se i destinatari non avranno consapevolezza dell’importanza del rispetto delle regole.
Noi operatori del diritto siamo chiamati a dare il nostro contributo per diffondere la cultura della legalità collaborando con le istituzione affinché le procedure e quanto servirà per utilizzare le risorse siano svolte correttamente e nel rispetto della normativa vigente, evitando quindi le condotte “furbette” e illegittime, sostenendo il valore della legalità fiscale e della cultura contributiva, intesa come partecipazione di tutti noi cittadini alla realizzazione e al funzionamento dei servizi pubblici, e dunque della collettività, pur nei limiti delle nostre capacità economiche.
Dovremo riconoscere all’azione amministrativa un ruolo essenziale ed imprescindibile; d’altro canto nella Pubblica Amministrazione sarà necessaria, per quanti sono direttamente coinvolti nelle procedure, una adeguata formazione e preparazione, per favorire il corretto rapporto tra le parti, ossia tra chi chiede e chi deve decidere se e come concedere, sempre nel nome della legalità e dell’efficienza.
Auspicabile inoltre che i tutti i professionisti, ciascuno con le proprie specifiche competenze, siano punto di riferimento per le imprese, motore dell’economia e dunque della ripresa, per gestire legalmente risorse e obiettivi, consapevoli della loro condivisibile necessità di essere competitivi e ottenere legittimi profitti.
Dobbiamo infatti essere coscienti che la distribuzione e l’utilizzo delle risorse, in qualunque settore, sarà una prova impegnativa e non priva di rischi, penso ad esempio alle possibili infiltrazioni della malavita e a condotte disoneste e fraudolente.
Credo inoltre sia fondamentale utilizzare parte delle risorse che verranno concesse alle scuole, per proporre finalmente una vera e capillare educazione alla legalità.
L’Associazione Avvocati Imolesi ha sempre dato, e continuerà farlo, massima disponibilità per collaborare con le scuole del territorio, in modo gratuito e con spirito di servizio, per attività che aiutino gli studenti, anche i più piccoli, a conoscere le istituzioni e l’organizzazione della Stato, ovvero della comunità di persone in cui viviamo, e a riflettere sui principi della nostra Costituzione, sul concetto di legalità e giustizia, sul rispetto dei diritti fondamentali della persona.
Voglio credere che questo periodo, seppure molto difficile e complesso, per le istituzioni e per tutti i cittadini, sia stimolante e appassionate per chi, ognuno nel suo ambito, vorrà considerarlo una straordinaria opportunità per contribuire efficacemente alla realizzazione di una diffusa cultura della legalità, obiettivo certamente ambizioso ma forse, ci auguriamo, finalmente realizzabile.
Avv. Elena Minzoni