Spumeggianti. Così ci ha definito la nostra docente di lettere, probabilmente per il nostro carattere versatile e socievole. Arrivando da un liceo scientifico e trovandoci in una realtà prettamente umanistica, il nostro atteggiamento propositivo è stato fondamentale. Per due settimane la nostra quotidianità scolastica si è trasformata in una vita da cronista. Svolgere incarichi come interviste e stesure di articoli ci sono stati d’aiuto per la nostra formazione nel campo giornalistico. Da questa prima esperienza lavorativa abbiamo tratto insegnamenti e conclusioni significative. Potremmo dire che ogni compito che ci è stato assegnato ha migliorato una parte di noi.
Le interviste ci hanno aiutato ad essere più sciolti e tranquilli nelle relazioni con gli altri e hanno eliminato tutte le “paranoie” che nascevano nel confrontarsi con le persone.
Il dialogo è essenziale per un’ottima organizzazione, necessaria in ambienti come questo: il confronto con i nostri “compagni di squadra” ha portato benefici reciproci.
Noi abbiamo appreso la parte tecnica del lavoro: nuovi metodi di scrittura, la gestione di orari e di compiti di diverso stampo; la nostra inesperienza, invece, ha permesso alla redazione di ritrovare una visione più semplice e genuina della realtà.
È proprio questa genuinità che ha caratterizzato il nostro viaggio al giornale. È stata un’esperienza breve ma che resterà dentro di noi per sempre, come il primo tassello di un puzzle, quello da cui parti per creare qualcosa di più grande. È da questa avventura che vogliamo iniziare a costruire il nostro futuro, senza troppe aspettative, ma con la certezza che restando sempre noi stessi avremo la possibilità di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.
Daniele Laico, Pietro Sabbatani, Beatrice Salvini
Studenti del liceo scientifico di Imola
