Saranno le note del flauto di Massimo Mercelli, insieme a quelle dell’organo suonato da Giulio Mercati, a ricordare don Ignazio Spadoni (nella foto), sacerdote di Imola, nel ventennale della scomparsa.
Grande appassionato di musica e fondatore della storica banda musicale imolese, don Spadoni ha aperto la strada della musica a tanti giovani che poi hanno percorso questa strada facendone il loro lavoro, tra i quali lo stesso Massimo Mercelli. Il concerto è in programma nella chiesa del Carmine di Imola mercoledì 19 luglio alle 21 e spazierà tra i generi e le epoche nel segno del connubio tra flauto e organo.
In apertura la Sonata in do maggiore per flauto e basso continuo di Bach, il cui splendido adagio iniziale evoca suggestioni bucoliche e prelude al rincorrersi di sonorità tra flauto e clavicembalo che caratterizza la composizione. Si passa a una partitura dai toni più concitati e incalzanti con il Preludio e fuga in la minore per organo di Brahms e si prosegue mescolando alla tradizione compositiva ottocentesca brani contemporanei di autori come Michael Nyman e Philip Glass, con cui Mercelli ha avuto l’onore di collaborare.
Lo spettacolo si conclude con composizioni di Johann Sebastian Bach, e del figlio Carl Philipp Emanuel Bach: un accostamento della celeberrima coppia padre-figlio che va a chiudere la serata nel segno della parternità, un modo perfetto di ricordare la paternità spirituale di don Ignazio Spadoni nei confronti di tante generazioni di musicisti della comunità imolese.
Il concerto fa parte del cartellone estivo dei concerti di Emilia Romagna Festival.
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