Aule e corridoi a soqquadro, due pc messi fuori uso, la porta dell’ufficio presidenza danneggiata a colpi di estintore così come le macchinette, una porta esterna forzata per entrare. Nemmeno l’allarme li ha fatti desistere.
A finire nei guai uno dei due ragazzi che a inizio novembre hanno compiuto un atto vandalico ai danni del liceo scientifico Valeriani di Imola, denunciato per tentato furto e danneggiamento in concorso.
I fatti, resi noti oggi dal commissariato di polizia, risalgono alla tarda serata di sabato 4 novembre, poco prima della mezzanotte. Ovvero quando due ragazzi incappucciati sono entrati nell’istituto di via Guicciardini forzando una porta antipanico dell’aula di informatica che dà sull’esterno, iniziando a fare danni lungo il loro percorso.
Il sistema d’allarme ha avvisato dell’intrusione il dirigente scolastico che si è rivolto al commissariato di polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto si sono messi alla ricerca dei vandali, circondando l’edificio. A quel punto hanno notato due ragazzi che scendevano le scale provenendo dal primo piano, dove sono situate le aule.
«A quel punto uno dei due è stato fermato dagli agenti durante il tentativo di fuga – spiegano dal commissariato -. Portato in commissariato è stato identificato in un minorenne, classe 2007, cittadino marocchino residente a Dozza».
Alle loro spalle i due si sono lasciati un gran caos: la scuola e il commissariato riferiscono di quadri staccati dalle pareti e gettati a terra, sedie lanciate in mezzo ai corridoi, distributori di caffè e merendine danneggiati, due pc distrutti. Il tutto compiuto in circa 20 minuti.
Secondo quanto si apprende, il minorenne non è uno studente del polo liceale di Imola e, dopo la denuncia, è stato riaffidato ai genitori convocati in commissariato.
Non si tratta del primo episodio in cui la scuola di via Guicciardini finisce nel mirino dei vandali. Nel giugno scorso ignoti avevano danneggiato due vetrate e in quell’occasione l’istituto si era dotato di un sistema d’allarme.
La scuola avrebbe inoltre richiesto alla Città metropolitana, proprietaria dell’immobile, l’installazione di grate e altri dispositivi per prevenire altre effrazioni.
© Riproduzione riservata