Imola e la Diocesi ricordano il santo imolese “dalle parole d’oro”: san Pietro Crisologo, dottore della Chiesa.
Il 3 dicembre la Chiesa imolese ricorda il santo (conosciuto anche come san Pier Crisologo) vissuto nel quinto secolo d.C. le cui spoglie mortali sono custodite nella cripta della cattedrale di San Cassiano.
Discepolo di san Cornelio, prima di accedere agli ordini sacri compì studi letterari e scientifici, prima a Ravenna, poi a Bologna. Secondo la tradizione, fu nominato arcivescovo di Ravenna, allora capitale dell’Impero Romano d’Occidente per volere del papa. Il suo operato di vescovo lasciò un’impronta profonda nella città di Ravenna: eresse splendide basiliche bizantine, decorate con ori e mosaici, come quelle di San Pietro in Classe e dei Santissimi Apostoli.
Ciò che lo rese famoso e venerato furono i suoi sermoni: possedeva una profonda conoscenza della Scrittura, capacità di argomentazione, abilità nella trasmissione del messaggio evangelico. La sua padronanza dell’eloquio emerge chiaramente dai 180 sermoni da lui pronunciati che sono stati tramandati fino ai nostri giorni.
Dopo l’esperienza episcopale, sentendo ormai prossima la fine, tornò a Imola, in pellegrinaggio alla tomba di san Cassiano. Qui morì il 2 dicembre e fu sepolto. Il Proprio della Chiesa imolese lo festeggia il 3 dicembre.
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