Taglio del nastro, questa mattina, per il Cau (Centro assistenza urgenza) dell’Azienda usl di Imola, realizzato nel padiglione 15 dell’ospedale vecchio, dove aveva sede la continuità assistenziale, con ingresso da via Caterina Sforza.
Nell’ottica della riorganizzazione e del miglioramento dell’assistenza territoriale, e in particolare dell’emergenza, il Cau assicurerà la copertura medica e infermieristica per i bisogni di salute urgenti ma non di emergenza, vale a dire quelle situazioni che al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta verrebbero identificate con un codice bianco o verde, consentendo in questa maniera di alleggerire il lavoro del pronto soccorso.
Come funziona
Il Cau è attivo già dalle 14 di oggi, e a partire da domani sarà aperto sette giorni su sette, dalle 8 alle 20. L’organico di base è di un medico e di un infermiere per turno, con la possibilità di un supporto medico aggiuntivo nel caso di particolare afflusso.
La struttura è dotata di di Ecg, spirometro, pulsossimetro, Poct (esami di laboratorio di base), ecografo e sarà dotato di tecnologie per teleconsulto, telerefertazione e televisita.
L’accesso è gratuito. È possibile, però, che il medico prescriva prestazioni specialistiche che sono soggette al pagamento del ticket, se dovuto.
Quali sintomi? Risponde l’Ausl
In occasione dell’apertura, l’Ausl ha stilato un elenco di sintomi «per i quali rivolgersi al Cau, invece che recarsi impropriamente al pronto soccorso». Ovvero: mal di testa, cefalea, emicrania lieve-moderata; disturbi della vista; occhio rosso con secrezioni, congiuntivite; dolore all’occhio; trauma occhio senza disturbi della vista; irritazione da lenti a contatto; riduzione dell’udito, tappo di cerume; dolore orecchio; corpo estraneo orecchio; dolore alle articolazioni; contrattura muscolare; mal di schiena, lombalgia; diarrea (senza sangue); disturbi anali; dolore addominale (con dolore lieve-moderato); nausea e/o vomito ripetuto; dolore fianco (tipo coliche renali); bruciore e difficoltà a urinare; ostruzione o sostituzione di catetere vescicale; sangue al naso; mal di denti; problemi post-estrazione dentaria; agitazione in stato ansioso già conosciuto; torcicollo; febbre; tosse, raffreddore, mal di gola; medicazioni e rimozioni punti; piccole ferite; prurito, arrossamento o tumefazione della cute; punture di insetto, morso di animale; traumi lievi (piede, caviglia, ginocchia, gomito, polso, mano); ustioni minori e solari; variazione glicemia; variazione pressione arteriosa.
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Media di 2 ore di attesa
«Sappiamo quanto, soprattutto nei prossimi giorni, i servizi di emergenza/urgenza sono presi d’assalto dai cittadini – sottolinea Andre Rossi, direttore generale dell’Ausl cittadina (intervistato nel numero del giornale in edicola da oggi, dove spiega le motivazioni della scelta di collocare il Cau all’ospedale vecchio e non al Santa Maria della Scaletta) –. Abbiamo bisogno di decongestionare i servizi ospedalieri, che sono chiamati a rispondere in primis alle emergenze».
Inoltre, «il Cau nasce in un posto già conosciuto dai cittadini, in cui potevano già disporre di un ambulatorio a bassa soglia – aggiunge, rispondendo indirettamente anche alle critiche del consigliere comunale e regionale della Lega Daniele Marchetti sulla collocazione del Cau lontano dal pronto soccorso –. Il Cau è, evidentemente, qualcosa di più: si amplia la fascia oraria, il servizio è potenziato per quello che riguarda le risorse, e ci saranno delle tecnologie diagnostiche a supporto dell’attività».
«I dodici Cau che abbiamo aperto, pur in pochi giorni hanno già superato di diecimila accessi – sottolinea Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna –. Il 10-15% di queste persone avevano sottovalutato i propri sintomi, o comunque i medici hanno ravvisato un dubbio diagnostico, che li ha centralizzati negli ospedali hub, che sono riferimento del Cau». E «il tempo medio di attesa è circa due ore – aggiunge –. Questo significa che la presa in carico avviene in modo appropriato, rapido e soddisfacente».
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