Si apre il sipario sulla stagione di prosa del teatro lughese. In scena al debutto l’opera di Shakespeare con Michele Placido. Il direttore Emiliani: «In crescita gli abbonati rispetto all’anno scorso»
A noi spetta di assumere il fardello di questi tempi grami, dire ciò che si prova. Non quello che si deve» così narra Shakespeare, così parla l’arte che torna sul palco dello storico teatro Rossini da venerdì 7 novembre. Il sipario si rialza per la stagione di prosa 2014-2015, appuntamento molto atteso e sentito, che anche quest’anno vedrà calcare il palcoscenico dello storico teatro nomi di spicco: da Angela Finocchiaro ad Amanda Sandrelli, da Michele Placido a Elio De Capitani. «Il nostro teatro cerca sempre di ospitare il meglio che la scena italiana propone – spiega il direttore Mauro Emiliani – Anche quest’anno la stagione di prosa ospita grandi nomi ma soprattutto grande qualità e il pubblico sembra aver risposto bene considerato che il dato di vendita degli abbonamenti è cresciuto rispetto al 2013.». Motivo di soddisfazione e frutto anche di un promozione più vicina ai mezzi di comunicazione contemporanei. Il teatro, infatti, ha aumentato l’attività su facebook, ormai veicolo informativo di prim’ordine.
Le aspettative dunque sono buone e il debutto promette grandi emozioni. Michele Placido, infatti, è pronto per indossare la corona e impersonare Re Lear per portare in scena una delle tragedie più famose di William Shakespeare. Uno spettacolo complesso che indaga la natura dell’essere umano e il suo ruolo di fronte all’universo, con un cast altisonante che vede al fianco di Placido, tra i tanti, Gigi Angelillo, Francesco Bonomo e Brenno Placido. «Sono molto contento di avere come apertura uno spettacolo che abbiamo rincorso molto – prosegue Emiliani – Non è un debutto ma uno spettacolo portato in giro per l’Italia da alcuni anni e sempre con grande successo di pubblico». Il Re Lear è, infatti, un classico della letteratura e vanta numerose trasposizioni cinematografiche e teatrali ma Placido lo rinnova e attualizza. Una contaminazione pop, questa la definizione della critica in passato, che si riscontra nella scenografia imponente e nella coinvolgente colonna sonora. Esemplare in questo la trasformazione del Fool (il giullare), diventato per l’occasione un rapper di periferia. L’amore, la solidarietà e l’estrema fragilità dell’uomo sono le basi dello spettacolo che non è la prima interpretazione shakespeariana di Placido. Il rapporto con Shakespeare risale, infatti, agli anni della formazione « iniziai la mia carriera proprio nel ruolo del muro nel Sogno di una notte di mezza estate con la regia di Orazio Costa; ho poi interpretato il bastardo nel Re Giovanni, Calibano ne La Tempesta, Petruccio ne La Bisbetica Domata. Solo l’assidua frequentazione del mondo di Shakespeare in questi anni tormentati della nostra storia mi ha dato coraggio nel proseguire il cammino senza sorprendermi dell’orrore che noi uomini siamo capaci di scatenare» questo è quello che si legge nelle dichiarazioni di Placido nel manifesto di presentazione dello spettacolo, curato dalla Goldenart production.
È tutto pronto quindi per ammirare in scena uno spettacolo che proietterà lo spettatore in un “oltre mondo” in cui vedrà l’uomo e la società crollare sotto i colpi delle proprie mancanze, per poi ricostruirsi in un finale tragico che dalla penna di William Shakespeare arriva fino al palcoscenico lughese. E chissà se alla fine si arriverà alla consapevolezza per rispondere alla domanda del Re Lear « chi è che può dirmi chi sono io?»
L’appuntamento è per venerdì 7 e sabato 8 novembre alle 20.30 e domenica 9 alle 16 e 20.30. Il calendario completo della stagione di prosa è consultabile online sul sito del teatro.