5, Febbraio, 2025

Madre e figlioletto trovati morti in casa

Forse uno stato depressivo della giovane mamma è stato la causa di una tragedia avvenuta a a Borgo Serraglio, una frazione del comune di Conselice, dove nella tarda mattinata di sabato 29 novembre nella villetta di campagna in cui risiedevano sono stati trovati morti una 30enne e il suo bimbo di un anno e mezzo.
A fare la terribile scoperta è stato il compagno della ragazza e padre del piccolo Enrico, Thomas Gemelli, 37enne di Bagnacavallo, titolare di un’impresa di macchine movimento terra.
La 30enne, Gilca Iren Ribeiro Reis, originaria di Salvador in Brasile e il bambino giacevano riversi nella vasca da bagno: Thomas Gemelli, rientrato a casa con il fratello proprio perché allarmato da una telefonata della compagna, trovatosi davanti a quella tremenda scena ha tentato invano di rianimarli, poi ha chiamato i soccorsi, ma i sanitari non hanno potuto che constatare il decesso della mamma e del suo bambino.
Secondo la ricostruzione del medico legale, Gilca avrebbe annegato il figlio nella vasca per poi porre fine alla sua stessa vita nell’identico modo. Sui loro corpi non sono stati rinvenuti segni di aggressione e gli inquirenti propendono per l’ipotesi di un omicidio-suicidio. Sembra che la ragazza da tempo soffrisse di una crisi depressiva, e che il giorno precedente la tragedia si fosse recata per una visita in ospedale. Inoltre la sera precedente avrebbe chiamato un’ambulanza, forse non sentendosi bene. Una delle ipotesi è che la donna stesse trascinando da tempo una depressione post partum, un disturbo di natura psicologica difficile da individuare, per il quale tuttavia esistono rimedi e cure che permettono di riacquistare l’equilibrio interiore. La dinamica dell’accaduto è quindi ancora tutta da vagliare, e gli inquirenti si sono soffermati su alcune frasi in lingua portoghese a sfondo religioso che la 30enne avrebbe stilato con un pennarello su una parete dell’abitazione e sul contenuto della telefonata fatta al compagno poco prima del terribile gesto, parole tanto allarmanti da convincere l’uomo a fare precipitosamente ritorno a casa.
Chi segue l’indagine ha asportato in via precauzionale dal giardino dell’abitazione l’auto dell’uomo. La villetta, in cui la coppia viveva da un paio di anni, è stata messa sotto sequestro.
La salma della donna e quella del piccolo sono state ricomposte all’obitorio dell’ospedale di Lugo. Per eliminare ogni dubbio sulla loro terribile fine occorrerà attendere i risultati dell’autopsia sui due corpi, tesa anche ad accertare se la mamma avesse assunto farmaci prima di morire. Sul posto della tragedia, oltre ai carabinieri di Lugo e ai colleghi del nucleo investigativo di Ravenna, è giunto anche il pm di turno Lucrezia Ciriello.

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