Io sono profondamente convinto che ci troviamo a un passaggio della storia, a una svolta che segnerà il futuro. La crisi economica ha messo a nudo le ideologie che ci hanno portato a questo momento difficile con un necessario travaglio di trasformazione del nostro modo di vivere. L’assioma “libertà, fraternità e uguaglianza” proprio a Parigi dove fu coniato è stato ghigliottinato. Si è capito in modo irrefutabile che la libertà incondizionata non genera né fraternità né uguaglianza. La mia libertà finisce dove comincia quella dell’altro. I diritti fondanti l’esistenza di ogni persona vanno rispettati quali le origini, genitori, condizioni economiche, religione, ecc. La libertà vera è quella di fare il bene: fare il male è una deviazione e abusodella libertà (Catechismo della Chiesa cattolica – compendio n. 363). La libertà di religione è un diritto fondamentale dell’uomo. La religione non è una sottocultura, ma pone i fondamenti della vita del credente e quindi non possono essere ridicolizzati. C’è una satira positiva e una negativa, distruttiva come quella che ha provocato la strage di Parigi. Ogni religione ha dignità e difende la vita umana. Nel confronto fra le varie grandi religioni si nota come ci siano valori comuni soprattutto nei comandamenti e anche nella presenza di Dio. La libertà vera costruisce fraternità e non discordia, tantomeno violenza: uccidere in nome di Dio è una aberrazione. La libertà comporta anche l’obbligo di dire la verità per costruire il bene comune. Ci si interroga perché tanti giovani cresciuti ed educati in Europa scelgano queste religioni fondamentaliste. La risposta sembra questa. In queste espressioni religiose hanno trovato una risposta sul senso della vita e per essa la giocano combattendo la tiepidezza religiosa o l’indifferenza del mondo occidentale. Papa Francesco ci indica la mitezza come via da seguire. Il mite è umile e forte, benevolo perché ricerca il bene dell’altro senza violenza. Martin Luther King indica la via de “La forza di amare” per trasformare la società, per vincere le divisioni. Gli Stati Uniti di America hanno percorso questa strada e hanno raggiunto la parità di diritti fra bianchi e neri a tal punto che presidente è un nero. È un cammino lungo e difficile che richiede impegno, sacrificio e l’aiuto di Dio, ma si può raggiungere.