5, Febbraio, 2025

Imu agricola, esenti tutti i comuni montani

“Pericolo scampato” per la vallata del Santerno. Parzialmente scampato, invece, per la vicina vallata del Senio. L’ennesima versione dell’Imu agricola, contenuta nel decreto legge n.4 del 2015, approvato venerdì 23 gennaio dal Consiglio dei ministri e pubblicato sabato in Gazzetta Ufficiale, ha sostanzialmente riscritto le regole dell’imposta relativa ai terreni di montagna, con effetti retroattivi, validi dunque anche per il 2014. Un effetto immediato per tutti è lo slittamento della scadenza per il pagamento dell’imposta municipale, dal 26 gennaio al 10 febbraio. Per quanto riguarda invece l’applicazione delle esenzioni per i terreni montani, considerando il fatto che a differenza della precedente versione si tiene conto della classificazione Istat e non più con l’altitudine dei capoluoghi comunali, il Governo ha suddiviso i comuni in “montani”, “parzialmente montani” e “non
montani”. Tra i primi rientrano Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Fontanelice e, in provincia di Ravenna,
Casola Valsenio. Questi ultimi sono totalmente esenti dal pagamento dell’Imu agricola. Per i comuni “parzialmente montani”, come Castel San Pietro Terme, Riolo Terme, Castel Bolognese, Brisighella e Faenza, l’esenzione riguarda i terreni agricoli, nonché quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, iscritti nella previdenza agricola. Questa esenzione si applica anche ai terreni concessi in comodato o in affitto a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli professionali. In tutti gli altri casi si dovrà pagare entro il 10 febbraio con l’aliquota Imu all’8,6 per mille. Per i comuni “non montani”, infine, non è previsto alcun
terreno esente. Tutti dovranno versare l’Imu entro il 10 febbraio con aliquota al 7,6 per mille.
Sull’Imu agricola nelle ultime settimane si era generato un vero e proprio putiferio da parte della associazioni di categoria agricole. Confagricoltura Bologna si è detta preoccupata per i comuni “parzialmente montani” perché «verrebbero per la prima volta tassati gli agricoltori non rientranti nella categoria coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali». La Cia, invece, aveva ribadito, per mezzo del suo presidente Dino Scanavino, in una lettera inviata al ministro dell’Agricoltura Martina, che «non si può fare cassa sulla pelle delle aziende>>

Messaggio promozionale
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionaleSviluppo Siti Web e loghi
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

Ti potrebbe interessare

Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img
Messaggio promozionalespot_img

Leggi la prima pagina

IMOLA

LUGO