Ormai fuori dalle tre giornate da brividi con le prime della classe tutte di seguito, in casa rossoblù si può respirare aria meno satura di veleni, con licenza di poter scrutare il futuro con occhio più sereno, se pur sempre vigile leggendo una classifica che può stuzzicare la fantasia puntando lo sguardo all’ insù, ma che pure, se ci voltiamo per un momento indietro, fa intravedere una muta di lupi affamati pronti ad azzannare chiunque mostri qualche debolezza di troppo.
Questo campionato di serie D ha tutte le caratteristiche dell’esclusa C2, voluta dagli organi federali, e perciò merita le dovute attenzioni. Ne è la prova che questa Imolese, nonostante sia stata rinforzata nell’organico rispetto a quella dello scorso campionato, con giocatori di categoria superiore come Zaccanti, Selleri, Buoinaventura, Kyeremeteng e con giovani come Carnesecchi, Senese e altri – e con alla guida tecnica un Bardi abituato a vincere – non è riuscita finora ad uscire da un anonimo centro classifica per spiccare il volo verso le zone alte della classifica.
Al presidente dell’Imolese il compito di “dare lo slancio” ai suoi ragazzi in vista del lungo finale di stagione.
Presidente, al di fuori del trittico da paura, è giunta l’ ora di guardare in alto?
“Credo proprio sia questo il momento di uscire dall’anonimato e mostrare il vero volto di questa Imolese. Diamoci sotto, dunque, con l’occhio rivolto a spaziare nuovi orizzonti”.
Un’ annata non tranquilla all’inizio.
“Abbiamo avuto alcune difficoltà nell’ impatto con un campionato tosto oltre le aspettative. Un inizio di campionato che ci ha subito richiamati ad una realtà che andava oltre le aspettative”.
L’intervista completa di Zeno Zaccherini al presidente Lorenzo Spagnoli sarà su Il nuovo diario messaggero in edicola da giovedì 4 febbraio