6, Febbraio, 2025

COMUNIONE ALLA BASE DELLA CATECHIESI

Il Convegno ecclesiale sull’iniziazione cristiana (Ic) è cominciato domenica 8 febbraio con un intervento di fratel Enzo Biemmi che ha avuto il merito di esporre un’ampia e condivisibile lettura della realtà. Anche a Imola dobbiamo ammettere che la catechesi segue ancora un criterio impostato in funzione dell’amministrazione dei sacramenti ai bambini. Non si è ancora arrivati a concepire l’iniziazione come parte integrante dell’educazione globale alla fede che abbraccia tutta la vita della persona e cerca di coinvolgerne gli ambiti esistenziali. L’ora settimanale di catechesi, proposta dalla Chiesa in occidente da ormai cinque secoli, era pensata per completare la preparazione in vista dei sacramenti, non per annunciare la vita nuova in Cristo che bambini e ragazzi avevano già conosciuto nei luoghi di vita: famiglia, scuola e paese. Ora è evidente che questi luoghi non sono più grembi generativi – come li ha definiti il relatore – perché è finita l’epoca della fede ereditata. L’esperienza che catechisti ed educatori riportano più frequentemente è proprio quella di bambini per i quali i gesti e le parole della fede sono novità assolute. Di fronte a questo passaggio epocale possiamo continuare a rispondere adattando un po’ il modello attuale in attesa di tempi migliori oppure cogliere la sfida del contesto culturale e addirittura gioirne, come ci suggerisce papa Francesco in Evangelii Gaudium: uscire dall’abitudine per andare verso un’adesione alla fede segnata da libertà e gratuità. Il Convegno ecclesiale non è chiamato a fare scelte,perché spettano al vescovo, ma ha il merito di aprire al vescovo lo spazio visivo e reale della situazione in diocesi. Non è però sufficiente raccontarsi delle esperienze: è necessario che il rinnovamento della catechesi diventi un obiettivo primario che emerge dal convegno, superando le posizioni refrattarie ai cambiamenti che attraversano la nostra chiesa diocesana. I vescovi in Italia hanno già dato via al processo di rinnovamento: il documento Incontriamo Gesù propone degli orientamenti meditati e confrontati con il magistero di papa Francesco che già da soli forniscono elementi certi per un progetto diocesano di catechesi: la comunità è kerigmatica, la comunità è missionaria, la comunità catechizza. Annunciare il vangelo è compito della Chiesa, in senso traslato è quindi della comunità, senza forzature individualistiche, dispersioni o scelte autonome. A me pare che la priorità del percorso di rinnovamento sia proprio quella di rieducarci tutti a essere Chiesacomunione, in cui le attività di gruppi parrocchiali, associazioni e movimenti sono a servizio dell’esperienza di fede.

* presidente diocesana di Azione Cattolica

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